mercoledì 30 ottobre 2013

Trofeo Montestella


Voleva essere un test, ed è stato un test sorprendente.
Domenica a Milano le condizioni erano ideali per correre, o meglio, erano quelle in cui io rendo meglio.
Temperatura tra i 15 e i 18 gradi, leggera pioggerellina a tratti.
Dopo un breve riscaldamento con l'amico Luca, parto senza troppi riferimenti: inutile tenere presenti i miei tempi di qualche mese fa, non so se rischiare di osare troppo o troppo poco.
Parto cercando di ascoltare il più possibile le sensazioni: i primi chilometri vanno via facili sui 4'30, ma non spingo di più per paura di scoppiare alla distanza, ho già avuto brutte avventure nei 10'000 in passato: è una gara in cui all'inizio sembra tutto facile, ma alla fine vorresti trovarti in qualsiasi altro posto del mondo tranne quello dove stai arrancando con le gambe che implorano pietà e i polmoni che sembrano scoppiare.
Aspetto, e intanto guardo il parco di Trenno, mai visto prima d'ora, eppure sono tantissime le volte che mi sono fermato al grande parcheggio di Lampugnano, proprio dalla parte opposta della strada.
Si percorrono stradine con ai lati prati in cui la gente gioca a pallone, fa una passeggiata o magari sta correndo per proprio conto, mi fa sorridere l'idea di qualche podista che, ignaro dei 1300 che gli avrebbero invaso il sentiero abituale, è uscito per cercare la pace della sua corsa domenicale.
Il sentiero è stretto e noi siamo tanti, nelle curve a volte ci sono momenti critici, per lo meno bisogna fare molta attenzione per non tagliare la strada a nessuno ed evitare che qualcuno ci piombi davanti senza volerlo.
Continuo a star bene, ma sono guardingo.
Si esce dal parco, alla fine del settimo chilometro però devo arrendermi all'evidenza: ne ho di più di quello che sto dando.
Provo timidamente ad accelerare, pronto a tornare in carreggiata in caso di sensazioni brutte, che però non arrivano.
L'ottavo chilometro è archiviato in 4'15, e le gambe sembrano dirmi: finalmente ci stai lasciando andare!
Al nono c'è una salita, ma nonostante questo siamo intorno ai 4'10.
Ultimo chilometro, non ci sono più scuse, lascio andare tutto quel che c'è, supero tantissimi altri che sono invece in debito di ossigeno e di glicogeno, chiudo in accelerazione, ultimo chilometro sul filo dei 4', rettilineo finale ben al di sotto.
La media finale è 4'23, il passaggio ai 10'000 ben sotto i 44', direi che è un bel punto di partenza considerando che mancano 23 settimane alla Milano City Marathon e credevo di essere molto più indietro.
Il motore non si è poi così danneggiato, adesso si tratta di riprendere l'abitudine a correre a lungo, il che è quel che più mi manca in questi giorni, mi accorgo che solo arrivare a 15-20km mi costa fatica.
Le prime settimane della preparazione saranno proprio finalizzate al recupero del fondo, correrò tanto ma lentamente, ho bisogno di chilometri, non importa adesso farli veloci, l'importante è farli.
In carrozza, si parte!

sabato 26 ottobre 2013

Si ricomincia!

Trentasette giorni.
Tanto è durata la mia sosta ai box.
Trentasette giorni in cui, all'inizio, nemmeno potevo e volevo pensare a correre, tanta era la fatica nel fare anche solo le cose più semplici.
Piano piano poi è arrivata una maggiore autonomia, e con quella anche lo sguardo ha ricominciato ad andare sui podisti che incontravo durante le mie passeggiate quotidiane, unica attività consentita nel periodo di convalescenza.
Il primo di ottobre ho rimesso le scarpette, le mie Vomero rosse e blu, che ogni mattina mi guardavano speranzose dall'armadio.
Le ho portate finalmente a fare una passeggiata, e da lì abbiamo ricominciato.
Una decina di giorni dopo, ho raccolto l'invito dell'amico Luca a partecipare con lui alla Deejayten a Milano, senza nessuna pretesa agonistica, ma semplicemente per festeggiare la ripresa di entrambi, visto che anche lui esce da un periodo di certo non facile.
Sono stati dieci piacevolissimi chilometri in compagnia, in cui la corsa è stato un pretesto, ma durante i quali ci siamo ribaditi che correre è qualcosa di talmente bello che non va dato per scontato, che si vada forte o piano, non importa.
Nelle ultime settimane ho corso esclusivamente a passo lento, ma ho ricominciato a mettere insieme un po' di chilometri, prima di iniziare un abbozzo di preparazione sensata in vista del vero obiettivo che mi sono prefissato alla ripresa: la maratona di Milano del prossimo aprile.
Sarà un cammino lungo e di certo non facile, prima di tutto non sarà facile accettare di non riuscire a fare quello che prima era normale, accettare di non resistere a lungo, accettare di andar più piano.
Ma la realtà è questa e non si scappa.
Domani correrò il Montestella, provando a spingere al massimo, per poter avere un dato affidabile su come impostare gli allenamenti di questo primo periodo.
Da lunedi ricomincerò ad avere una tabella appesa davanti agli occhi, giusto per tornare definitivamente alla vita normale!