domenica 28 giugno 2015

Val di Fassa running, 1a tappa - Pozza di Fassa

Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso.
Una delle manifestazioni che ho sempre desiderato correre, tutt'altra cosa rispetto alle mie solite corse, comincia oggi.
La Val di Fassa running è un'avventura che ho deciso di intraprendere da molti mesi, pur non avendo mai (e dico mai) veramente corso offroad, tanto che le Salomon giacevano ancora quasi intonse da qualche mese nell'armadio, dopo una prova non esattamente incoraggiante, che i miei piedi ancora ricordano, ma dovuta all'inesperienza e alle condizioni particolari di quella giornata di pioggia battente.
La giornata di oggi è altra cosa, sole splendente e temperatura ideale ai 1700m della partenza.
Tanta gente e colori accesi, clima di festa, quasi nessuno che si riscalda, probabilmente tutti sanno che la prima rampa da affrontare sarà più che sufficiente a risvegliare i muscoli intorpiditi.
I primi 3 chilometri sono un'esperienza mistica, si sale dai 1700m della partenza a 2200, con pendenze che sfiorano il 20%.
Inevitabile e assolutamente non disonorevole camminare, ma noto subito che perdo moltissime posizioni, c'è camminare e camminare, gli esperti del trail evidentemente sono molto più ottimizzati di me in questo.
Arrivati finalmente a scollinare (detto così sembra un attimo, ma garantisco che la mezz'ora abbondante impiegata per percorrere quei 3km, la ricorderò per un pezzo), inizia un sentiero decisamente tecnico, ripido e argilloso, con sassi e radici, per fortuna davanti ho qualcuno che sembra sapere quello che fa e ne posso seguire traiettorie ed appoggi.
Il sentiero diventa poi leggermente più dolce mentre passa nel bosco, ma l'attenzione continua a dover essere massima, per evitare incidenti.
Finalmente, verso il quinto chilometro, comincia un tratto di strada larga e battuta, in cui si possono finalmente lasciar andare le gambe e la testa.
Qui recupero molte posizioni, con un paio di chilometri sotto i 4' (rispetto ai 13' di quelli in salita, un altro andare!), ma gli ultimi due chilometri riservano ancora tratti di salita in cui non mi faccio scrupoli a camminare, e sono, in questo, in buona compagnia, qui chi corre è davvero una mosca bianca.
Gli ultimi 500m su strada asfaltata sono il colpo di grazia per le gambe, che ormai hanno consumato ogni risorsa disponibile.
Chiudo i quasi 10,4km in 1h12', non ho idea della classifica, ma sicuramente il punto importante in questi giorni sarà la gestione della fatica e soprattutto il recupero, dovendo correre ogni giorno.
A detta dei più questa era la tappa più dura, domani vedremo cosa diranno le mie gambe in merito.