lunedì 30 luglio 2012

Magnago Jackpot Run 2012

Seconda edizione (per me) di questa corsa molto speciale, non tanto per il percorso, completamente piatto per tutti i 2850m da percorrere due volte, nè tantomeno per le possibilità di piazzamento, precluse dal livello sempre molto alto di atleti richiamati dalla possibilità di portarsi a casa il premio goloso...la vera nota di eccezionalità di questa gara è che per me è davvero casalinga, in quanto passa davanti alla casa dei suoceri, che ad ogni passaggio regalano un tifo da curva calcistica.
Arrivo alla gara comunque piuttosto scarico, le gare del Giro del Varesotto hanno preso tante energie fisiche ma soprattutto mentali, non c'è l'attesa della gara, che nelle ultime settimane è divenuta quasi routine in mezzo agli allenamenti, nè, cosa ben più grave, la voglia di soffrire per raggiungere un risultato per cui si è lavorato.
Da qui la decisione, tagliato il traguardo, di staccare per un po' la spina dagli eventi agonistici, per dedicarmi con calma alla preparazione del prossimo appuntamento importante, la maratona di Verona a ottobre.
Questa Jackpot Run si corre con temperature vicine ai 30°, un piccolo temporale pomeridiano ottiene il solo risultato di aumentare l'umidità e risvegliare le zanzare più aggressive della zona.
Positivo il ritrovare qualche amico prima della partenza, come Mauro, per me ancora decisamente irraggiungibile, e Carlo, con cui condivido l'obiettivo di stare intorno ai 4'/km.
La partenza arriva quasi improvvisa, per il primo chilometro riesco facilmente a tenere l'andatura prevista, al primo passaggio davanti a casa il tifo fa voltare tutti a guardare stupiti il motivo di tanto entusiasmo, io passo tranquillo mentre Carlo rimane leggermente indietro.



Al termine del primo passaggio sulla pista di atletica decido che non ho particolarmente voglia di tirarmi il collo per tenere al massimo, quindi mi assesto sui 4'05"/km (l'anno scorso avevo concluso alla media di 4'08") e tengo così fino alla fine.
Incrocio Carlo dopo l'ultimo va e vieni alla rotonda, decisamente attardato rispetto a me; evidentemente, mi dico, c'è stato qualche problema e mi dispiace.
L'arrivo in pista è sempre bello, che sia l'Arena Civica di Milano o il campetto di Magnago è sempre una bella sensazione.
Il tartan morbido sotto le mie suole abituate all'asfalto è quasi un massaggio rilassante.
Spingo solo leggermente di più, non mi interessa guadagnare 1-2 secondi, mi interessa godermi gli ultimi metri di questa mia mini-stagione di gare veloci, da domani si torna a pensare ai 42km.
Chiudo un tempo in pratica identico a quello dell'anno precedente.
Una foto e un ghiacciolo, dopo di che...vacanza!


domenica 1 luglio 2012

Cinque Mulini Summer Night

Dopo il tentativo semi-fallimentare di maggio a Saronno, ecco un’altra occasione per un 10'000 con la Cinque Mulini Summer Night.
Gli auspici però sono subito proibitivi, visto che la giornata è caldissima, e sicuramente al colpo di pistola la temperatura sarà ancora elevata, con tanta umidità a peggiorare le cose.
Nell’attesa, mi godo con calma i preparativi a questa gara, una di quelle poche da considerarsi veramente “sotto casa”, visto che la partenza è a solo un paio di chilometri da casa mia.
Intorno alle 18 posso quindi concedermi il lusso di un giretto esplorativo, con ritiro di pettorale e pacco gara (al solito molto ricco, la Cinque Mulini è una manifestazione che richiama sempre molti sponsor, anche in questa versione estiva e ufficialmente non competitiva).
Peccato che la taglia più grande della bella canotta tecnica mi sia comunque troppo corta…
Alla partenza il clima è effettivamente poco competitivo: a pochi minuti dal via i concorrenti si attardano ancora in capannelli a chiacchierare, non c’è affollamento alla linea di partenza, si incontrano personaggi decisamente improbabili in abbigliamento da runners più o meno improvvisati.
Il fatto poi che ci sia anche una buona parte che ha scelto la 5km, rende il tutto ancora più affollato e caotico, perché la gente è davvero tanta (alla fine 221 classificati nella 10k e 270 nella 5k).
Si parte, Gigi corre con me dopo un bel po’ di tempo, e dichiara una tattica di gara abbastanza enigmatica: mi starà dietro finchè ne ha e poi si vedrà.
Lo conosco abbastanza bene per sapere che sarà con me fino in fondo.
Il percorso è molto bello, un po’ per le strade di San Vittore, ma soprattutto in mezzo ai campi e alle cascine che ancora resistono in una zona sempre più popolata.
Il clou è rappresentato dal passaggio nel mulino, con fossato all’uscita. Lì si perde forzatamente un po’ di tempo, ma è la griffe di questa gara, senza non sarebbe lo stesso.
Il mio ritmo iniziale è intorno ai 4’20”, vorrei tentare di stare nei 45’ totali, ma con questo caldo so che sarà dura.
Infatti dopo pochi chilometri le gambe iniziano ad essere molli, e la gratitudine per chi ci passa una bottiglia di acqua cresce in modo esponenziale. Ma il refrigerio dura sempre troppo poco.
I tempi al chilometro si alzano inesorabilmente, è chiaro che i 10'000 in meno di 45’ oggi non si fanno, e allora decidiamo di arrivare tranquilli fino al traguardo, senza angosciarci per il calo evidente della parte centrale. I chilometri 7 e 8 li corriamo a 4’45” abbondanti, poi, a circa un chilometro dall’arrivo (al primo passaggio abbiamo capito che il percorso è di qualche centinaio di metri più corto), vedo che Gigi aumenta leggermente il passo.
Ma non si era detto di arrivare tranquilli?
A questo punto il dilemma: posto che non ho molta voglia di fare fatica, stasera, potrei lasciarlo andare e arrivare fino in fondo con un ritmo comodo.
Oppure…
Ecco, oppure.
Aumento il passo e gli sto incollato, il respiro si fa impegnato e cominciamo a sorpassare un buon numero di podisti esausti. Molti addirittura camminano.
Arriviamo al traguardo in ottima progressione (ultimo chilometro a 4’10”), passando in mezzo a tanta gente che ci aiuta a non mollare e a non calare di intensità.
Il tempo finale sarà intorno ai 44’, ma ai 10km mancherebbero almeno 300m, quindi non si può parlare di risultato raggiunto!
Siamo anche un po’ sorpresi dalla posizione di classifica, che ci vede al 43° e 44° posto su 221 arrivati, ma chiaramente la classifica risente del livello globalmente basso della manifestazione.
Ottimo il ristoro, ma il mio stomaco non ne vuol sapere di ricevere cibi solidi, mi devo limitare a reintegrare i liquidi persi, che sono stati davvero tanti!
Serata sicuramente piacevole, dopo il Giro del Varesotto ci voleva una gara in cui non ci si prende troppo sul serio e si può pensare più che altro a divertirsi!