giovedì 20 febbraio 2014

Mezza del Castello 2014

Tre mesi di lavoro, duro ma appassionante, i cui risultati si erano cominciati a vedere a Magenta un paio di settimane fa.
Ma adesso si fa sul serio, oggi c'è la gara da cui questa sfida è nata, anche se paradossalmente non l'ho mai corsa, Vittuone non so neanche bene dove sia, prima di cercarla sul navigatore.
Tre mesi fa, dopo la mezza di Busto, in cui già mi era sembrato di fare un miracolo, avevo raccolto con entusiasmo l'offerta di Mauro a darmi una mano per tirar fuori qualcosa di meglio dai miei sforzi un po' primitivi per cercare di limare qualcosa ai miei tempi.
La proposta: divertirsi, ma sempre con un occhio al cronometro, dato che l'indole competitiva non si può seppellire nemmeno sotto la cenere della ripresa dopo uno stop forzato.
E l'avventura che porta a Milano oggi passa da Vittuone, gara a cui sono finalizzati i tanti lavori veloci che abbiamo svolto in questi mesi, novità assoluta per me, e al tempo stesso piacevole scoperta di un modo nuovo di allenarmi e di limiti che sembrano spostarsi sempre un po' più in là.
La settimana precedente la gara è stata di scarico, anche se provenivo da un lunghissimo di 32km corso il sabato precedente, appena 8 giorni prima, ma in questo periodo mi sento davvero in forma, e tutto sembra possibile.
La giornata promette pioggia, ma leggera, e la temperatura non è particolarmente rigida, ci sono in pratica condizioni ottimali per una buona gara.
Appena arrivato incontro qualche amico, con cui si condivide il riscaldamento e i momenti che precedono la partenza. Pier mi invita a partire con lui a 4'20, ma la mia tattica per oggi è ben definita: provare a stare sui 4'25 per i primi due terzi di gara, e a quel punto farmi un bell'esame di coscienza per decidere cosa fare degli ultimi 7 chilometri.
Non intendo rovinare tutto partendo ad un passo che non sono sicuro di riuscire a sostenere.
I primi 2 chilometri volano via invece proprio a 4'20, complice l'ansia di uscire dal traffico, in un percorso che si snoda da subito su strade di campagna, strettine per far passare comodamente mille podisti affiancati.
Dal terzo chilometro però gli spazi si aprono, si può tirare il fiato, e mi metto al ritmo prefissato.
I chilometri passano velocemente, al decimo c'è il passaggio dal castello che dà il nome alla gara, in una piazza che risveglia la mente, sempre a rischio di assopirsi nel paesaggio riposante ma sempre uguale che abbiamo intorno a noi. Questa monotonia e tranquillità dei campi a riposo, spesso e volentieri impigriscono anche le gambe, registro qualche passaggio a 4'27 e 4'28 che mi fanno storcere il naso, sento che le gambe girano e non mi va di perdere tempo prezioso.
Arriva il chilometro 14, sono tutto sommato ancora in condizioni decenti, il passo è agevole anche se non proprio da scampagnata, di certo non posso aumentare in modo così deciso, ma una piccola accelerata mi sento di darla.
I cambi di passo però non sono mai stati il mio forte, e nel chilometro successivo esagero, 4'16.
Piano, piano...
Finalmente trovo il ritmo giusto, qualche chilometro a 4'20 e siamo già alla fine.
Ne mancano tre, si superano concorrenti scoppiati e si viene passati da quelli che invece sono stati troppo conservativi.
Mi si affianca uno sconosciuto con un buon passo, stiamo insieme per un chilometro buono e ci tiriamo a vicenda, tacito accordo che avvantaggia entrambi, ma poi succede che in lontananza vedo i manicotti fluo di Pier, che evidentemente ha rallentato nel finale, e la voglia di andarlo a prendere si unisce al calcolo di poter stare sotto l'ora e 32, con un buon finale.
Aumento per quanto posso, arriva il cartello dell'ultimo chilometro, proprio mentre al mio cronometro scatta l'ora e 28.
Ok, ci vuole un'impresa, un ultimo chilometro in meno di 4'.
Qualcosa ancora c'è per accelerare, arrivo al cavalcavia finale con ancora qualche metro di svantaggio, ma proprio in cima ecco che siamo a contatto, è il momento di uscire allo scoperto, gli chiamo la volata e ci buttiamo a capofitto giù dalla discesa che porta al traguardo.
E' l'arrivo più divertente che io ricordi, spalla a spalla con un amico e a 2'45 al chilometro!
Tagliamo il traguardo con lo stesso identico tempo ufficiale, qualche secondo sotto l'ora e 32 il real time, media globale di 4'20, roba da fantascienza per me, solo fino a pochi mesi fa.
Una pulce adesso inizia a dire che mancano solo un paio di minuti a un traguardo che non sembra più così impensabile, ma ci sarà tempo, adesso la testa va rivolta solo a Milano, all'appuntamento a cui tengo di più, non c'è tempo per rifiatare, anzi!

4 commenti:

  1. Bravissimo! E puoi ancora fare meglio... ;)

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  2. Io invece me lo aspettavo, visti i tuoi allenamenti. Bel racconto, Bella foto e vedrai che a quel traguardo di cui parli ci puoi arrivare.... occhio però perché dopo Milano riprenderò ad allenarmi per prenderti....

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