giovedì 5 marzo 2015

Parabiago Run


Febbraio è stato un mese decisamente sfavorevole, il minimo chilometraggio da quando mi ero fermato per l'intervento, in 28 giorni solo 114km, frutto di una prima metà del mese caratterizzata da una brutta influenza che mi ha tolto la possibilità e la voglia di allenarmi, con conseguente abbandono di ogni velleità cronometrica in quel di Vittuone, dove ho corso sì la mezza maratona, ma decisamente lontano dai tempi di un anno fa.
A Parabiago volevo capire a che punto siamo con la ripresa, ora come ora si può pensare di fare il meglio possibile alla Stramilano ed alla staffetta della Milano Marathon, però per allenarmi bene mi servono punti di riferimento.
In quest'ottica ho provato a dare il meglio nella gara di Parabiago, per ricavare da quei dieci chilometri la famosa "velocità di riferimento" su cui tarare gli allenamenti delle settimane future.
La giornata è molto favorevole, il clima è ottimo, un filo di stanchezza deriva dalla notte passata al lavoro ma le gambe sembrano abbastanza pimpanti durante il riscaldamento.
Si parte, quasi a sorpresa, e nei primi chilometri mi accorgo di stare abbastanza bene, la mia idea iniziale era di impostare un passo intorno ai 4'10/km, ma mi accorgo che tenendo qualche secondo in meno, non soffro per nulla, quindi tanto vale provarci.
Al primo ingresso in pista (la gara è su doppio giro), sono stupito dal vedere un guntime di poco superiore ai 20'30", ma poi succede il fattaccio: all'uscita dal campo sportivo, sento una vibrazione al polso e sul Garmin compare la scritta: "ricezione dei satelliti persa".
A mente fredda sarebbe bastato a quel punto prendere come riferimento i cartelli chilometrici e utilizzare il GPS semplicemente come cronometro, invece al momento non ci arrivo, e provo a smanettare un po' per vedere di riagganciare i satelliti, prima entrando nel menu dell'aggeggio, poi spegnendo e riaccendendo.
La cosa più o meno funziona, nel senso che alla riaccensione i satelliti vengono ritrovati, ma nel frattempo mi sono disunito completamente, perdendo, a conti fatti, un minuto buono (se la testa pensa a schiacciare i bottoni e a leggere il quadrante, la velocità inevitabilmente cala!).
Mi riprendo solo nell'ultima parte, le energie da spendere ci sono ancora, e gli ultimi due chilometri sono sulla media dei 4', ma ormai la frittata è fatta, e taglio il traguardo in 42', a soli 24 secondi dal mio personale di Magenta dello scorso anno, con tante recriminazioni perchè probabilmente un bel mezzo minuto in meno era alla mia portata.
Simpatico il finale di gara, dove ritrovo gli amici Alex, Kostia e Stefano, tutti freschi di personale ritoccato.