martedì 13 marzo 2012

Trovare il senso

Mettiamo una gara che non volevi correre.
Mettiamo una gara in cui sai di non poter ambire a nessuna prestazione di rilievo.
Mettiamo una gara in cui hai solo paura di poterti infortunare.
Più o meno erano questi i presupposti, fino a qualche giorno prima della mia seconda Lago Maggiore Half Marathon.
La prima l'avevo corsa nel 2010, quando la mia carriera di podista era agli esordi (correvo da 3 o 4 mesi!) ed il ricordo è di una gran fatica e di un percorso impervio...il tutto avvolto nell'involucro scomodo di una giornata grigia e gelida.
Nel 2011 avevo quindi deciso di riprovarci, ma purtroppo un impegno dell'ultimo minuto mi aveva impedito di partecipare, costringendomi a posticipare l'iscrizione all'edizione di quest'anno.
Un paio di mesi fa mi ero però accorto che la data sarebbe caduta giusto una settimana dopo il mio appuntamento principale di questi mesi, che era la maratona di Treviso, da cui non sapevo bene in che condizioni sarei uscito.
Fino all'ultimo minuto quindi ero indeciso sulla mia partecipazione.
Visto l'esito brillante della prova del 4 marzo, però, l'idea di una passerella sul lago Maggiore mi allettava, pur sapendo che, per logica e per prudenza, non avrei potuto nè dovuto spingere al massimo.
Qualche giorno fa invece si è presentata l'occasione di dare alla gara un senso che trascendesse quello della gita fuori porta: un'amica di Running Forum mi chiede di accompagnarla per poter puntare al proprio personale, indicando un tempo che per me poteva costituire un buon compromesso tra una corsa comunque a discreto ritmo e lo spirito di conservazione delle mie gambe in vista dei prossimi impegni (Milano soprattutto).
Accetto quindi volentieri, contento dello stimolo di questa strana sfida (ho sempre corso solo per me stesso) e con la voglia di una bella giornata in uno degli scenari più spettacolari che la nostra zona possa offrire.
La mattina di domenica è tersa ma un po' freddina, per cui, dopo il trasferimento in battello da Stresa a Verbania, mi prendo una mezz'oretta di tranquillità su una panchina in riva al lago prima di procedere ai preparativi per la gara.
Devo dire che la voglia di correre non è straripante, fa ancora freddo e lì si sta proprio bene!
Aspetto quindi proprio l'ultimo momento, ma alla fine mi tocca...un rapido cambio e via al meeting point di Running forum, dove conosco qualche faccia nuova (è sempre bello dare una faccia e una voce a un avatar!) e rivedo volti già noti.
Barbara è bella carica, sta preparando la sua prima maratona e vorrebbe un risultato che le dia fiducia...capisco benissimo, se ripenso alla mia mezza di Lecco di un mese prima!
Finalmente si parte, la gente è tanta ma solo nei primi metri è necessario un po' di slalom, poi lo spazio è ampio, le strade sono chiuse al traffico e larghe a sufficienza.
I chilometri scorrono veloci, la compagnia distrae dalla monotonia del ritmo costante, che riusciamo entrambi a tenere senza troppi problemi. Anzi, devo piuttosto tenere a freno la voglia della mia compagna di corsa di aumentare troppo, non vorrei che alla fine potesse pagarla, mi dispiacerebbe!
Oltre alla compagnia, lo spettacolo davanti agli occhi vale sicuramente la presenza: la giornata è limpida, il lago ci dà il meglio di sè!
Negli ultimi chilometri sento che Barbara comincia a necessitare di un po' di sostegno, parla di meno e a volte il respiro si fa un po' più impegnato.
Al 18°km vedo che rallentiamo un po' troppo, e provo ad aumentare il passo, tentando contestualmente di chiacchierare di argomenti positivi, che distraggano dalla fatica che comincia a presentare il conto.
In effetti anche nelle mie gambe si fa sentire la gara di domenica, ho un dolore al polpaccio sinistro fin dal terzo chilometro, e i quadricipiti sono decisamente più affaticati di quanto dovrebbero.
Ho il grosso vantaggio di ricordare bene il finale: due anni fa l'ultimo chilometro mi aveva regalato la spiacevole sorpresa di un salitone proprio quando volevo dare il massimo, ma so anche che la discesa che segue è una lunga picchiata verso il lungolago e permette di arrivare lanciati sul rettilineo finale.
Siamo più o meno sul tempo previsto, secondo più - secondo meno, la volata conclusiva parte da lontano (confesso di aver barato un pochino sulla distanza che mancava al traguardo!) ma alla fine il risultato è sbalorditivo: si puntava all'ora e 45 minuti...allego qui sotto il risultato ufficiale da diploma di TDS!


2 commenti:

  1. Bello leggere la gara vista da te! Il paesaggio mi sa che me lo sono goduto un po' meno di te... dovrò tornarci da turista :)
    Ancora grazie per la disponibilità, per la simpatia, per la compagnia e per gli incitamenti! :)))

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  2. leggendo i tempi direi che sei meglio di un qualunque smart coach virtuale! Gigi

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