lunedì 1 febbraio 2016

Maratona del Lago Maggiore 2015


Autunno senza grosse pretese, dopo un anno dall'ultima 42k, provo a cimentarmi di nuovo sulla distanza, ma durante tutta l'estate l'evidenza è di essere decisamente carente nella resistenza alla distanza.
Tutti i lunghi sono molto lenti, ben sopra i tempi di un anno fa, e le velleità di prestazione, più che svanire, non nascono nemmeno.
Con queste premesse mi avvicino all'obiettivo di Firenze, e decido in itinere di fare tappa sul lago maggiore per correre uno dei tanti lunghi che sicuramente mi serviranno per arrivare in toscana con una preparazione per lo meno dignitosa.
La giornata sul lago Maggiore è piuttosto grigia, i partecipanti alla maratona non sono molti, di più quelli che corrono la mezza, ma oggi per me è un allenamento che durerà 35km, dopo di che il programma è di fare una passeggiata fino all'arrivo di Verbania.
L'idea è di stare sui 5'15 al km, in tranquillità, se possibile.
Pronti via, e dopo 4 chilometri, il garmin si pianta e non c'è verso non solo di farlo ripartire, ma nemmeno di spegnerlo.
Comincia così, per cause di forza maggiore, un allenamento totalmente a sensazione, non ho più il passo nè la frequenza cardiaca a dirmi come sto andando, solo il respiro e le gambe.
Resisto fino al giro di boa posto poco dopo la mezza maratona, poi vorrei chiedere a qualcuno che passo stiamo tenendo, ma non è facile, i concorrenti sono pochi e sto correndo da solo.
Vedo qualcuno che all'orizzonte si avvicina, piano piano lo raggiungo e lo affianco.
Chiedo.
Risposta: "io sto andando a più di 6".
Certo, ma fin qui a quanto sei arrivato? Non lo sa.
Raccolgo tre o quattro pareri di questo tenore, finchè finalmente non incappo in un più verosimile 5'12/km.
Lo prendo per buono.
Intanto i chilometri passano e mi accorgo di stare bene, tanto da avere il dubbio di essere troppo lento, magari anche Mr. 5'12 tutto sommato potrebbe essersi sbagliato.
Accelero leggermente e supero qualche altro maratoneta incappato nel muro del trentesimo chilometro.
Arrivato al cartello che recita 35, smetto di correre, quasi a malincuore, e comincio la mia lunga passeggiata.
Resisto 4 chilometri, dopo di che la noia e il freddo mi fanno optare per un defaticante fino all'arrivo.
Appena prima del rettilineo finale finalmente incontro un display che mi informa che sono ampiamente sotto le 4 ore, nonostante la passeggiata di salute di poco prima.
Sotto il traguardo saranno 3h51', cosa che ritengo mi dia il diritto di farmi mettere al collo una medaglia.
Per un allenamento non c'è male.

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