lunedì 7 gennaio 2013

Consuntivi e aspirazioni

Ogni inizio di un nuovo anno porta con sè l'inevitabile tentazione di uno sguardo a ritroso ai 12 mesi appena trascorsi, per cercare di trarne una sensazione se non di soddisfazione piena, per lo meno di un passo avanti.
Dal punto di vista podistico, questo 2012 è stato sicuramente molto ricco.
Prima di tutto è stato molto ricco di gare: 18 quelle a cui ho partecipato, il che per me è un bel numero, considerando che negli anni scorsi identificavo all'incirca un appuntamento agonistico al mese.
C'è da considerare che 6 di queste facevano parte del Giro Podistico del Varesotto, e si sono quindi concentrate in un periodo di tempo molto ristretto, a cavallo dei mesi di maggio e giugno.
Proprio da queste è arrivato il primo traguardo, sicuramente inaspettato: in una calda serata bustocca ho concluso la mia prima gara sotto i 4' al km, scendendo sotto i 20' nei 5000m, un risultato che già da solo per me potrebbe valere una stagione.
Sui 10'000m non è andata altrettanto bene: al disastro di Saronno si è affiancata una discreta prestazione milanese, ottenuta in piena fase di preparazione alle maratone autunnali, ma comunque su questa distanza ci sarebbe ancora tanto lavoro da fare, per il momento mi accontento di viaggiare in un dintorno basso dei 45', ma potrebbe essere un obiettivo da mettere in programma per la primavera-estate del 2013.
Altrettanto trascurate sono state le mezze maratone, utilizzate solo come distanza di test e preparazione per le gare più lunghe.
Nonostante questo, anche qui è successo qualcosa di sorprendente, con un PB registrato a inizio stagione, in periodo di carico pre-maratona di Treviso, e soprattutto correndo a -10°C !
Quello che è successo a Lecco ancora non me lo sono spiegato, ma sicuramente mi fa ben sperare per quanto riguarda i miei margini di miglioramento anche su questa distanza.
La stagione passata è invece stata sicuramente incentrata sulla distanza regina.
Ho corso 4 maratone, con risultati che ad inizio anno avrei sottoscritto, ma che paradossalmente invece oggi vedo principalmente come uno stimolo per il futuro.
Sono state 4 gare molto diverse tra loro, Treviso è stata la prima volta sotto le 4 ore, con un finale sprintato che mi ha fatto capire di avere del margine, margine che mi sono andato a prendere qualche settimana dopo sotto il diluvio di Milano, sempre con relativamente poca sofferenza.
La sofferenza dei 42km l'ho infatti riservata interamente all'appuntamento di Verona, dove ho ritrovato quelle sensazioni che speravo di aver archiviato per sempre, ma le condizioni in cui mi sono trovato in questa circostanza mi hanno fatto una volta di più capire che con questa distanza non si scherza, non si può sottovalutarla.
Non l'ho sottovalutata nella mia prima gara estera, se di estero si può parlare in Canton Ticino, da cui mi sono portato a casa un tempo che a inizio anno non potevo nemmeno sognare, inferiore di quasi mezz'ora al personale con cui avevo iniziato l'anno.
Di sicuro il 2013 inizia con buone speranze di miglioramento sulle distanze medie e lunghe, sto lavorando principalmente per limare ancora il possibile in maratona e arrivare vicino al sogno delle 3h30', che vedo però ancora difficilmente realizzabile a breve, ma non impossibile per il futuro.
Tutto il resto che verrà, sarà ben accetto, l'importante è continuare a divertirsi e a correre tanto! 

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