martedì 29 marzo 2016

Maratona di Siviglia

Bellissima città, Siviglia, e molto più grande di quanto mi aspettassi. 
Già dal sabato, utilizzato per gita al Marathon Expo e giro turistico nel pomeriggio, noto con un po' di apprensione la riga verde che si ritrova quasi ovunque, a ogni strada il pensiero è: anche da qui dovremo passare!
Domenica mattina, con i miei improvvisati compagni di avventura, prendiamo un taxi che ci porta allo stadio olimpico già intorno alle 7.
Siamo tra i primi, la giornata sembra annunciarsi calda e un po' ventosa, non esattamente il meteo più auspicabile...d'altra parte il pomeriggio precedente giravamo in maglietta!
La partenza è molto ben organizzata, stradone a 4 corsie, che permette fin da subito di impostare il passo voluto.
Il mio è molto ipotetico, considerando che non mi sono quasi allenato nelle due settimane precedenti la gara per una brutta infiammazione dello sciatico destro.
So quindi di non poter ambire a nulla di particolare, anche se alcuni lunghi li ho corsi su un buon ritmo, ma qui sarà un'altra storia.
Fin dai primi chilometri c'è tanta gente sul percorso, il che fa piacere e aiuta a procedere con buon passo.
Sono conservativo, credo...non so esattamente, visto che ho deciso di correre guardando semplicemente il cardiofrequenzimetro, il passo sarà una sorpresa che mi svelerò solo a fine gara.
Fin dalla mezza maratona, però, la frequenza tende a salire un po' troppo.
Provo a rallentare, ma mi rendo conto che per tenerla controllata come vorrei, sarei costretto quasi a camminare.
Il caldo aumenta, il mio passo rallenta un poco ma non ho mai la voglia di fermarmi.
I chilometri passano, dopo il trentesimo chilometro si entra nella parte più bella della città e la gente aumenta.
Purtroppo aumenta anche la temperatura, intorno al 35esimo chilometro vedo un termometro che segna 22 gradi.
Per fortuna i ristori sono molto frequenti, ogni 2-3 chilometri c'è possibilità di bere e bagnarsi.
Mi rendo conto che, con il mio passettino stanco, sto comunque superando qualcuno...scoprirò alla fine che questa è una percezione sbagliata, in realtà tra il 25esimo e la fine della gara recupererò 1200 posizioni!
Gli ultimi chilometri sono comunque difficili, non ho grossi rallentamenti e non ho mai la tentazione di camminare, ma il respiro comincia a diventare più difficile, e le gambe pesanti.
In prossimità dello stadio olimpico la gente al bordo della strada comincia a diradarsi, il caldo diventa soffocante e la voglia di finire è tanta.
Finalmente vedo il tunnel che fa da ingresso allo stadio.
Il cambio di prospettiva è impressionante, si passa dalla strada alla pista in tartan rosso che circonda il prato verdissimo; alzando lo sguardo le tribune sono per buona parte gremite, è una sensazione splendida, che gli organizzatori della maratona permettono di godere dal primo all'ultimo metro disponibile, con un giro di pista quasi completo.
Taglio il traguardo a braccia alzate, due settimane prima non sapevo nemmeno se sarei riuscito a partire per questa gara; l'averla finita tutta correndo è senza dubbio una grossa soddisfazione.